Ciao, mi chiamo Dean Dyllan.
Nel 1999 mi trovavo a casa davanti al pc a comprare e vendere azioni. Insomma un po’ di trading.
Avevo iniziato molto tempo prima, ma quell’anno era un anno speciale.
Erano gli anni di internet e delle dot.com.
Se hai vissuto sui mercati in quel periodo sai che erano anni frizzanti.
Tutto ciò che finiva con .com o che aveva a che fare con internet e la new economy saliva per definizione, non importa cosa facesse la società, non importavano gli utili e i fatturati.
Tutto saliva indistintamente.
Era l’inizio del più grande Megatrend della storia per quanto riguarda i mercati finanziari e l’economia.
Qualcosa che avrebbe sconvolto l’intero ecosistema mondiale.
Un cambio di paradigma in piena regola.
Da lì sarebbero nati i famosi FAANG (Facebook, Apple, Amazon, Netflix, Google), i giganti della new economy.
Ed io come tutti, volevo far parte della festa.
Ma c’era qualcosa che non mi tornava.
Il problema era questo: tutto saliva troppo velocemente. Troppo facile.
E per la mia esperienza pregressa troppo facile fa rima con troppo rischioso.
Mi son detto “tutto ciò che il mercato dà poi si riprende con gli interessi”.
Fu, come si dice, una profezia autorealizzantesi.
Decisi quindi di non scendere in campo con l’artiglieria pesante ma solo qualche operazione spot, quà e là.
Prima o poi, mi son detto, il mercato mi avrebbe dato la mia vera occasione, con un rischio minore.
La mia occasione arrivò nel marzo del 2001, quando il Nasdaq si schiantò dell’80%.
Ricordo nitidamente che in quel periodo mi ero promesso di acquistare Amazon a sconto.
Il 19 marzo 2001 Amazon quotava, al suo minimo, a 9,56$.
Era un affare, non potevo farmela scappare.
Era venuto il momento di scendere in campo con l’artiglieria pesante.
Vuoi sapere quante azioni ho comprato?
0, nada, neanche una.
Eppure, tutti noi sappiamo, col senno di poi, che era un affare, un affare che mi avrebbe cambiato la vita.
Eppure non ho agito.
Fu una delle lezioni più importanti della mia vita da investitore.
A pensarci bene, le lezioni erano due.
- Il momento migliore per acquistare è quando nessuno vuole acquistare, specie dopo una crisi, perchè dopo sarebbe ripartito un nuovo megatrend azionario.
- Non basta vedere l’opportunità, devi avere il coraggio di afferrarla.
Comprare in borsa mentre tutto scende può essere un’esperienza emotivamente disorientante perché non sai mai quando si tocca il fondo.
E’ un po’ come cercare di afferrare un coltello mentre scende a fionda con la punta verso il basso. Se non sai esattamente quando afferrarlo rischi di farti veramente male.
E’ per questa ragione con non agii in quell’occasione.
Ma come dice il saggio, la vita ti dà sempre una seconda occasione.
Questa volta l’occasione si chiamava “mutui subprime”.
Correva l’anno 2008 e nell’ottobre di quell’anno Lehman Brothers, un’icona dell’industria finanziaria statunitense, colava a picco fino a fallire, sotto i colpi dei derivati che essa stessa aveva contribuito a creare e diffondere tra gli investitori e i piccoli risparmiatori.
Nel marzo del 2009, il mercato statunitense era crollato di circa il 70% rispetto al suo picco.
Stesso schema, stessa occasione di comprare titoli da urlo a prezzi stracciati.
E indovina cosa volevo comprare? Rullo di tamburi….naturalmente Amazon.
Sì lo ammetto, una fissa per Amazon ce l’ho avuta sin dalla sua origine.
E il motivo è semplice.
Per non sapere nè leggere nè scrivere, Amazon, secondo me, sarebbe diventato un dominatore nel mercato del commercio elettronico.
Non poteva fallire, il mio rischio per me era misurato. E in effetti il tempo mi diede ragione. E il resto è storia.
Probabilmente ti chiederai come è andata a me, quante azioni di Amazon ho acquistato?
Zero! Neanche una fottutissima azione.
E quindi addio sogni di gloria. Se avessi acquistato Amazon al suo minimo in quantità rilevante oggi sarei milionario.
Era evidente anche ai sassi che c’era qualcosa che non andava.
E quel qualcosa non era il mercato, le azioni, la crisi o qualsiasi altra sporca cospirazione dei mercati contro di me.
Quello che non andava ero io, qualcosa dentro di me.
Sapevo quello che dovevo fare ma non lo facevo.
Eh, no azione, no risultati, come si dice.
La verità è che avevo paura…
…paura di perdere
…paura di fallire
…paura di non fare la cosa giusta
…paura di non essere all’altezza
Così meglio non fare niente, non agire, così sicuramente non avrei sbagliato.
Il problema era che non avrei ottenuto neanche il becco di un quattrino, nessun risultato.
Il punto qui era chiaro e aveva più a che fare con la mia crescita interiore e con il mio sviluppo mentale ed emotivo che con il mercato e con la strategia da seguire.
Non aveva molto senso sapere cosa fare e poi non farlo.
Ammetto che era veramente frustrante, sei d’accordo?
Decisi quindi di avvicinarmi al mondo della crescita personale e dello sviluppo delle potenzialità umane.
L’obiettivo era cambiare la mia neurologia, il mio modo di pensare, le mie sinapsi neuronali.
Era il periodo, il 2008, in cui era un continuo fiorire di corsi di formazione sulla crescita personale, andavano molto di moda.
Comincia iscrivendomi a un corso di PNL con una nota scuola italiana fino a conseguire il titolo di Master Practitionner in PNL.
Frequentai la Master University di Anthony Robbins
La scuola di finanza e business di Harv Eker.
Lessi oltre 200 libri di crescita personale e finanziaria, audio e video corsi come se non ci fosse un domani.
Seguii corsi di comunicazione, public speaking, gestione delle emozioni, destrutturazione delle convinzioni limitanti, studiai modelli di business, l’internet marketing,
Segui mentori del calibro di Robert Kiyosaki, Brian Tracy, Stephen Covey, Richard Bandler, sino ad autori meno conosciuti ma altrettanto validi.
Tutti a modo loro mi hanno dato qualcosa.
Tutto ciò che mi capitava a tiro dovevo leggerlo, fino a farne quasi un’ indigestione.
Spesi un sacco di soldi tra libri, corsi, live e on line ma, col senno di poi, sono stati soldi ben investiti, non spesi.
All’inizio non notai grandi cambiamenti.
Ma dovevo dare a me stesso la prova che qualcosa dentro di me era veramente cambiato.
L’opportunità si presentò alla fine del 2015.
No, questa volta Amazon non c’entrava nulla.
L’opportunità comparve nel mercato dell’oro e dell’argento.
Non ero nuovo in questo mercato, avevo già comprato argento fisico nel 2010.
Ma questa volta avevo notato qualcosa di veramente eccitante.
L’ 8 dicembre 2015 l’oro aveva toccato il minimo di periodo a circa 1.061,00 $ l’oncia.
Quasi regalato.
Era un prezzo veramente basso, dovevo agire e dovevo farlo subito.
Sapevo che, in questo settore e per gli sconvolgimenti monetari che attraversava il mondo, era una cosa saggia e giusta costruire prima una posizione in oro e argento fisico.
Così feci, ma non comprai oro bensì argento perché, in base alle mie ricerche, era estremamente sottovalutato rispetto al suo fratello maggiore.
Nel dicembre 2015 l’argento quotava circa 13,80 $. Veramente poco.
Il 31 dicembre 2015 decisi di costruire la mia posizione in argento fisico e feci il primo ordine di argento fisico da una società specializzata nel settore.
Ero contento, perché almeno avevo agito.
Ma quella non fu la mia mossa più audace.
Sapevo, infatti che, oro e argento ti danno protezione in periodi di turbolenza economica come questo, fungono un po’ da assicurazione.
Il problema però è che non mi davano alcun effetto leva.
Quello me lo potevano dare solo le azioni minerarie.
E qui sì ci vuole coraggio da vendere, te lo assicuro.
Il motivo è semplice: le azioni minerarie, pur con alcuni distinguo, sono tra le azioni più volatili della terra.
E le azioni di società che trattano oro e argento rientrano appieno nella categoria.
Fu la prova del nove per dimostrare a me stesso che veramente avevo coraggio, che veramente qualcosa era cambiato dentro di me.
Come l’oro e l’argento fisico, anche le azioni in oro e argento erano ai minimi storici.
Come nelle precedenti occasioni, mi era chiaro che era molto più vantaggioso acquistare quando le azioni sono ai minimi storici, anche in questo settore, quando nessuno le voleva e le cercava (come si dice dalle mie parti, nessuno se le cagava!).
Era la mia terza occasione e, questa volta, non potevo farmela scappare.
Il 21 gennaio 2016 presi il coraggio a due mani, mi collegai al mio broker on line e acquistai azione di una società mineraria che trattava argento.
Quasi argento allo stato puro. Solo con in più l’effetto leva.
Non passò molto tempo per rendermi conto cosa significa veramente “effetto leva”.
Da lì a qualche mese queste azioni sono andate sulla luna, le vedevo col binocolo, ormai erano in orbita ma ho cercato di mantenere la calma il più possibile.
Da quando le avevo acquistate al suo picco massimo avevo moltiplicato il capitale investito per 6 volte (un ritorno di quasi il 600% in pochi mesi).
Mi fu subito chiaro che il nuovo megatrend di oro e argento, iniziato nei primi anni 2000, aveva ripreso la sua corsa, non si era per nulla esaurito, si stava solo facendo un sonnellino.
E adesso era tornato in tutta la sua potenza.
Poi nell’agosto del 2016, le quotazioni di oro e l’argento hanno ripiegato e con essi anche tutto il comparto di azioni minerarie, compresa la mia azione.
Ma sono certo che i giochi in questo settore non sono ancora finiti, sono solo rinviati e ci sarà da divertirsi per quelli che hanno avuto il coraggio di posizionarsi prima che questo megatrend sia noto alle masse.
Per quanto mi riguarda, non ho venduto tutto e subito e quindi non ho realizzato il rendimento massimo del 600%.
Ma sono rimasto comunque soddisfatto.
Ma questa, a mio modo di vedere, non era la cosa più importante.
Ancora più importante erano le lezioni che ho appreso da quell’esperienza.
Ecco le lezioni principali che ho imparato:
- Il momento migliore per comprare è quando nessuno vuole comprare
- E’ meglio posizionarsi prima dell’inizio di un nuovo megatrend per realizzare il rendimento massimo, prima dell’arrivo delle masse.
- Per avere risultati non basta sapere, bisogna agire e per agire tu devi essere una persona diversa in modo che puoi fare cose che non hai mai fatto prima.
- Il migliore investimento che tu possa fare è quello su te stesso.
- Il megatrend è tuo amico, basta saperlo cavalcare… e farlo.
Da quell’esperienza è nato un nuovo “io”, un nuovo modi di vedere i mercati finanziari e
una nuova filosofia di investimento, quella che, senno di poi, ho scoperto che si chiama “contrarian”.
Mi resi conto che io facevo parte di quella categoria.
In questo blog condividerò questo stile, questo approccio e i principali megatrend di mercato che intendo cavalcare nei prossimi anni.
Se tutto questo ti piace e senti che fa per te, sei il benvenuto.
Se vuoi subito iniziare a cavalcare insieme a me il primo Megatrend che condividerò con te, scarica subito il mio minicorso in tre puntate dal titolo:
Marijuana Millionaire – Arricchirsi con la legalizzazione della marijuana.
Clicca qui e la prima parte la riceverai direttamente nella tua mail principale.
Buona lettura e… naturalmente Buon Megatrend a tutti.
Dean.
P.S. Vuoi contattarmi direttamente? Puoi farlo da qui.